Laurence Olivier (1907 - 1989)
Stando alle cronache Laurence Olivier, figlio
di un ecclesiastico, calca il palcoscenico fin da bambino interpretando Bruto
nel Giulio Cesare in una recita scolastica: presente in quella occasione, l'attrice
Ellen Terry gli pronostica un sicuro, grande avvenire.
La carriera artistica di Olivier si divide tra teatro e cinema, ma è
senz'altro dal primo che l'attore ha tratto celebrità e onori. Una ascesa
folgorante che lo ha visto elegante e scrupoloso interprete di Shakespeare,
Terence Rattingan, John Osborne, protagonista spesso a fianco di John Gielgud
e Ralph Richardson, codirettore dell'Old
Vic e direttore dell'England's National Theatre Company.
Attore dal fascino romantico e dalla personalità magnetica, al cinema
gli è stato talora rimproverato di svendere il proprio talento in ruoli
di grande presa sul pubblico, ma convenzionali. Sul grande schermo ha fornito
le prove migliori sotto la guida di Wyler ("La voce nella tempesta", "Gli
occhi che non sorrisero"), Hitchcock ("Rebecca"), Kubrik ("Spartacus"), o Mankiewicz
("Gli insospettabili"). Regista egli stesso ha voluto - quasi animato
da rispettoso intento di divulgazione - adattare il mezzo cinematografico alla
parola scritta firmando "Enrico V", "Amleto" e "Riccardo III" (i due primi,
premiati con Oscar), senza peraltro rinunciare alla commedia brillante scegliendo
come coprotagonista la diva Marilyn Monroe nel suo "Il principe e la ballerina".
I ragazzi venuti dal Brasile (1978)
L'uomo
venuto dal Kremlino (1968)
Ali che non tornano (1937)