Edward G. Robinson (1893 - 1973)

Pseudonimo di Emanuel Goldenberg.

La prima immagine che viene in mente ad evocare il nome di Edward G. Robinson è quella di Rico, il gangster de Il piccolo Cesare, figura archetipa dell'intera produzione gangsteristica del cinema noir americano degli anni '30. Piccolo di statura, massiccio, arcigno, Robinson possedeva indubbiamente il fisico adatto per impersonare i delinquenti e gli affaristi corrotti che in quel tempo imperversavano nelle grandi metropoli e riempivano le cronache dei giornali, ed in quei ruoli l'attore si trovava perfettamente a suo agio. Ma Robinson era anche uomo colto e grande artista di estrazione teatrale, che avvertiva il bisogno di variare il proprio personaggio arricchendolo di sfumature più umane e sentimenti più sofferti. Registi intelligenti quali Lang e Ford provarono a ribaltare la sua immagine cinematografica trasformandola in quella di un semplice uomo comune vittima di circostanze avverse, ma, nel complesso, Robinson non ebbe ad Hollywood lo spazio che meritava. A penalizzarlo, del resto, contribuirono anche le sue idee dichiaratamente progressiste e perciò sospette ai produttori resi assai prudenti dalle ricorrenti crociate anticomuniste dei vari McCarthy. Robinson concluse una bella carriera con la toccante interpretazione dello stanco umanista che si lascia morire al suono della Sinfonia pastorale in 2022: I sopravvissuti.

2022: I sopravvissuti (1973)

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